Un vecchio Lazio–Verona. Vecchio ma non troppo. Una domenica primaverile. Di quelle giornate di primavera che sono anticipi di estate. Estate, tempo di vacanze… al centro della Curva Nord, vetrata bassa, “tempio” dei vecchi Irriducibili, spunta uno striscione ironico: “NOI COME VOI …GIA’ IN VACANZA“ e dietro lo striscione tifosi che agitano in alto salvagenti coloranti, le ”ciambelle” come chiamate qui nell’Urbe e un “canotto” in bella evidenza. Prima contestazione auto-ironica, che qualcuno sicuramente ricorderà. Sembra una stupidaggine, ma va detto, a distanza di trent’anni, come quel tipo di contestazione fece tendenza in tutto il panorama dei tifosi organizzati. Si era abituati ai soliti cori, prevalentemente offensivi, o a fischiare sonoramente, in caso di una stagione in cui la propria squadra del cuore avesse deluso. Quel giorno, per la prima volta si ironizzava su quello che era accaduto nelle ventiquattro partite precedenti… La nostra Lazio si presenta con questa formazione: FIORI, CORINO, SERGIO, PIN, GREGUCCI, SOLDA’, BACCI, “Kalle” RIEDLE, STROPPA, NERI, allenatore DINO ZOFF. Oltre alla contestazione (incomprensibile per i giornalisti di allora e crediamo ancora per quelli di adesso) c’è il ritorno di Eugenio Fascetti sulla panchina dell’Hellas Verona. Un ritorno molto gradito dal popolo di fede biancoceleste dopo un addio forzato a seguito della promozione in serie A nella stagione 1987/88. Anche se il ricordo di Eugenio è sicuramente associato dai più all’impresa dei -9, con salvezza dalla Serie C nei famosi ed indimenticabili spareggi giocati allo stadio San Paolo di Napoli. Sempre dal settore popolare si alza forte il suo nome per ringraziarlo per tutto quello che ha dato ai nostri colori sociali mentre viene omaggiato di una sciarpa, con quei colori, sul “tartan” dell’Olimpico, sotto la Nord. Ritmi blandi con i tifosi più impegnati a fare cori ironici che a guardare la partita. Il primo tempo finisce con uno zero a zero …tipico di mister Zoff, anche lui bersaglio della Curva come grande specialista nei pareggi… Nel secondo tempo la partita cambia, entra Sosa al posto di Neri: la Lazio la sblocca grazie ad un autogol di Pellegrini su grande tiro da fuori aria di Sosa. Gli avversari, invischiati (come suol dirsi) nella lotta per non retrocedere, reagiscono ma senza frutto, per loro arriva il raddoppio firmato da Stroppa ad un minuto della fine.